13.12.2024

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Marcelo Garcia spiega perché non gli piacciono i Leglock

Il leggendario grappler spiega la sua filosofia sulle leglock e come intende affrontare uno dei più grandi specialisti di questa tecnica.

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Sberla Marco Mencarelli

Marcelo Garcia è una delle leggende più grandi nella storia del Brazilian Jiu-Jitsu, ma non è mai stato conosciuto come un atleta che utilizza le leglock nei suoi match. Sebbene il culmine della sua carriera sia stato prima dell’esplosione della popolarità di queste tecniche, molti grappler della sua generazione le usavano comunque. Tra il 2002 e il 2011, Garcia ha disputato oltre cento incontri professionistici di Jiu-Jitsu ai massimi livelli, ma ha ottenuto una sola vittoria tramite heel hook. Questo avvenne nella divisione assoluta dell’ADCC 2005, durante il primo round contro Ricco Rodriguez.

Questo rende particolarmente interessante il suo imminente incontro con Masakazu Imanari a ONE 170, dato che Imanari è noto per essere un vero specialista delle leglock. Di recente, Garcia ha partecipato a un’intervista con Ariel Helwani e, quando gli è stato chiesto come si sta preparando per affrontare questo stile di gioco, è stato molto onesto riguardo ai motivi per cui non è mai stato un fan delle leglock:

“Non mi piace scambiare attacchi come footlock o ankle-lock, sento che è quasi una questione di 50% di probabilità, capisci cosa intendo? Penso che sia una delle poche mosse in cui, quando attacchi qualcuno, la persona può contrattaccarti con la stessa tecnica. Diversamente dalla ghigliottina o dalla rear-naked choke.Quando attacchi qualcuno con una ghigliottina o una rear-naked choke, devi solo difenderti; non puoi davvero contrattaccare.”

Nonostante Garcia abbia evitato le leglock, non è mai stato finalizzato con questa tecnica in tutta la sua carriera. Questo dimostra che, pur non amando utilizzarle, è comunque ben preparato a difendersi e a neutralizzare tali attacchi quando necessario. È proprio questo l’approccio che intende adottare contro Masakazu Imanari:

“È una parte del gioco che non voglio rischiare. Voglio avere le probabilità a mio favore. Quindi il mio obiettivo è semplicemente evitare il suo gioco. Credo di avere una buona difesa, credo di essermi allenato per tutta la vita proprio per non finire in quel tipo di situazione rischiosa. Non voglio entrare in uno scenario di scommessa in cui ho meno probabilità del mio avversario. Voglio portare il match dove ho più possibilità di vincere, dove è il mio gioco, il mio attacco. Questo è ciò che ho intenzione di fare.”

In questo modo, Marcelo Garcia rimane fedele al suo approccio strategico: minimizzare i rischi e mantenere il controllo del match, puntando sempre sulle sue aree di forza.


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