Mosso da grande curiosità, ho cercato di interpretarla e ho iniziato a fare delle ricerche online. Dopo aver fatto qualche ricerca, ho scoperto che questa frase è stata ripresa dai Navy SEALs americani nei tempi moderni. Tuttavia, anche prima di allora, i primi militari cinesi, secondo Sun Tzu, autore del celebre libro ‘L’arte della guerra’, scritto circa 7.000 anni fa, menzionavano spesso questo principio.
La frase ‘slow is smooth, smooth is fast’ esprime un concetto fondamentale utilizzato dai Navy SEALs per sottolineare l’importanza della preparazione e della precisione nelle operazioni ad alta pressione. Questo principio si basa sull’idea che, per affrontare compiti complessi in situazioni critiche, è necessario allenarsi lentamente e con attenzione, per poi essere in grado di agire rapidamente ed efficacemente. Questo mantra non si applica solo al contesto militare, ma è valido anche in ambito civile, come nel business o nella gestione di progetti, nell’apprendimento di abilità complesse, come suonare uno strumento musicale o praticare uno sport, o, come nel nostro caso, nello studio e nella pratica di un’arte marziale.
In sintesi, ‘slow is smooth, smooth is fast’ enfatizza l’importanza di un approccio metodico e preciso per raggiungere l’efficienza e la velocità desiderate, riducendo gli errori e migliorando i risultati complessivi. Dopo aver letto alcuni articoli online e riflettuto sulla frase, possiamo analizzarla più a fondo e attribuirle questo significato:
- Allenamento e Preparazione:
La prima parte della frase, “slow is smooth”, implica che durante l’allenamento si debba praticare a un ritmo controllato. Questo permette di sviluppare competenze motorie corrette e di ridurre gli errori. Questo approccio aiuta a costruire una base solida su cui si può poi agire rapidamente in situazioni reali. - Esecuzione Efficiente:
La seconda parte della frase, “smooth is fast”, suggerisce che una volta che i movimenti sono stati perfezionati attraverso la pratica lenta, l’esecuzione può avvenire in modo fluido e rapido. In situazioni di “stress”, la capacità di muoversi senza intoppi è cruciale.
Questa frase e la sua analisi non mi hanno sorpreso più di tanto. Se anche tu, come molti altri, ti alleni da anni e calchi i tatami di diverse accademie, avrai già capito che fare le cose di fretta e con troppa velocità non porta ai risultati sperati, anzi, spesso ottieni l’effetto opposto.
Mi alleno da qualche anno e posso dire di aver vissuto in prima persona questa esperienza. Con il tempo e la pratica, ho iniziato a comprendere meglio ciò che stavo facendo, ciò che studiavo e ciò che il mio maestro cerca di insegnarmi: ‘La vera differenza tra una cintura bianca e una cintura nera sta nei tempi in cui eseguono la stessa tecnica.’ Se osservi un lottatore esperto, noterai che si muove con precisione e controllo, per poi esplodere al momento giusto.
Possiamo dire che la mia piccola svolta personale è arrivata quando ho letteralmente ‘alzato il piede dall’acceleratore’, sia durante lo studio della tecnica che, soprattutto, durante lo sparring. Sono idealmente passato dalla modalità razzo alla modalità tartaruga, e questo semplice cambio di ritmo mi ha permesso di apportare piccoli ma significativi miglioramenti al mio Jiu Jitsu. Rallentare mi ha dato la possibilità di percepire con maggiore chiarezza ciò che stavo facendo e, soprattutto, come lo stavo facendo: la posizione del mio corpo nello spazio, la connessione con l’avversario e quei dettagli essenziali che fanno la differenza tra padroneggiare una tecnica o eseguirla in modo approssimativo. Inoltre, rallentare mi ha anche aiutato a non sovraccaricare il mio corpo, riducendo il rischio di infortuni e problematiche fisiche.
In definitiva, ‘slow is smooth, smooth is fast’ non è solo un motto, ma un principio applicabile a qualsiasi percorso di apprendimento e miglioramento. Che si tratti di arti marziali, lavoro o vita quotidiana, la vera velocità nasce dalla precisione, dal controllo e dalla consapevolezza. Rallentare non significa essere lenti, ma costruire solide basi per muoversi con efficacia quando conta davvero.
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